L’UNCM dice NO allo smantellamento della giustizia minorile
L’Unione Nazionale Camere Minorili richiama l’attenzione del Governo e della Commissione Giustizia del Senato, al cui esame è giunta la delega per la riforma del processo civile in chiave di efficienza (DDL S 2248), sul rilievo e l’impatto della giurisdizione delle relazioni – fondata sui principi di unitarietà, specializzazione, multidisciplinarietà, prossimità e formazione – sulla nostra società e sul nostro Paese.
La riforma, come oggi prevista, finisce per annullare la giurisdizione delle relazioni così perdendo una risorsa culturale e di organico (soprattutto sotto il profilo della giurisdizione penale minorile), non potendo concretamente garantire l’effettiva specializzazione e univoca applicazione della magistratura agli affari ed alle materie minorili e della persona. Ciò senza peraltro risolvere, sul piano civile, l’annoso problema del doppio binario di competenze (di cui all’art. 38 disp. att. c.c.) che provoca tanti casi di denegata giustizia ovvero di doppia pronuncia con dispersione di risorse.
L’UNCM invita, quindi, a realizzare, in tale ambito, un’effettiva unificazione delle competenze nell’ambito di una Autorità unica quale concreto accorpamento di risorse in grado di garantire l’utilizzo funzionale e realmente efficace delle stesse, senza dispersioni. In tal senso e solo in tal senso potrebbe aversi un notevole risparmio in termini di spesa, miglior razionalizzazione delle risorse sul territorio con conseguente maggior efficienza del sistema ed evidente positiva ricaduta sulla qualità e tempestività dell’azione giudiziaria.
osservazioni ddl 2248 UNCM settori civile – penale